ANCONA – A dieci giorni dalla ripresa dei campionati, fissata per tutte le categorie di calcio a 11 e calcio a 5 per il primo fine settimana di fine febbraio, prende la parola il presidente del Comitato Regionale Marche, Ivo Panichi. L’obiettivo del suo intervento è ribadire alcuni concetti fondamentali legati alle decisioni di questo periodo.
“Tre cose ci tengo a sottolineare – inizia Panichi -. Punto primo: in maniera decisa ribadisco che nel weekend 5 e 6 febbraio l’attività riprenderà. Senza se e senza ma. Purtroppo anche in questi giorni sento e leggo tante cose che non rispondono a verità. Sappiamo che fa parte del gioco, seppure è un gioco che a volte faccio fatica a comprendere. Io come presidente e noi come Comitato però abbiamo il preciso compito di dare informazioni puntuali. E in questa circostanza voglio ribadire che nel primo fine settimana di febbraio le attività agonistiche ripartiranno come deciso e comunicato dopo l’ultimo Consiglio Direttivo di questo Comitato. Abbiamo dato tutto il tempo alle società e a tutti i tesserati di adeguarsi alle disposizioni normative in atto. Ora non ci saranno più rinvii, se non per le singole partite ovviamente, come previsto – anche in questo caso – dai regolamenti in caso di positività multiple, accertate e dichiarate nelle modalità che ciascuna società conosce”.
Secondo cardine: “Ci sono norme, leggi o decreti legislativi che sono superiori alle decisioni della Lega Nazionale Dilettanti prima ancora che del Comitato Regionale Marche. Questo è scontato, ma a volte qualcuno se ne dimentica”.
Terzo pilastro, immediatamente conseguente al secondo: “Ciò non significa che noi stiamo con le mani in mano e non siamo pronti a lavorare per il bene del calcio. Per esempio, la Lega Nazionale Dilettanti si è impegnata fortemente sul fronte delle quarantene e del ritorno alla attività agonistica per coloro che hanno contratto il Covid. In particolare, riguardo il cosiddetto “Return to Play” la LND ha stimolato la Federazione e a cascata il Comitato Tecnico Scientifico affinché potesse aggiornare il protocollo ai tempi attuali e quindi potesse prevedere una procedura più snella e veloce. Le istanze di tutto il mondo calcistico a quanto pare sono state recepite e come noto da qualche giorno è stato approvato il nuovo protocollo che di fatto consente un ritorno al gioco molto più veloce. Se qualcuno poi ci chiede, come leggo da qualche parte, di cambiare la normativa che prevede l’obbligo di Super Green Pass per i giovani atleti dilettanti sopra i 12 anni, beh, rispondo che possiamo dialogare con le istituzioni governative e possiamo sottoporre all’attenzione certe istanze. A tal proposito informo che presto il Settore Giovanile Scolastico e la Lega Nazionale Dilettanti solleciteranno, attraverso la Federazione, gli organismi nazionali e governativi a riflettere su questo aspetto. Ricordo che è una normativa che riguarda tutto il mondo dello sport. Poi se mi chiedete un’opinione personale, dico che condivido la ratio della normativa e quindi invito tutti a vaccinarsi anche per giocare a calcio in massima sicurezza. Ma resta la libera scelta e ciascuno poi deciderà cosa fare”.
“Aggiungo un’ultima cosa, che si ricollega ai due pensieri precedenti – conclude Panichi -. Se un genitore decide di non vaccinare il proprio figlio, poi non può dire che noi come Comitato Regionale oppure che la Lega Nazionale Dilettanti fanno di tutto per non far giocare i ragazzi. Ribadisco: ci sono delle norme superiori alle nostre decisioni e belle o brutte, condivise o meno, noi non abbiamo la capacità reale di intervenire direttamente su di esse. Nella fattispecie dei giovani, ma non solo, la Lega Nazionale Dilettanti coltiva e sempre coltiverà l’interesse di far giocare a pallone tutti quanti lo desiderano. Il nostro movimento di tesserati è il più grande d’Italia e la pandemia lo ha minato per i motivi che conosciamo. Figuriamoci se ora ci mettiamo a remare contro la possibilità di far giocare i ragazzi. Il gioco e il divertimento dei nostri giovani sono le cose che abbiamo a cuore più di tutti”.
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