ANCONA – “Abbiamo una carenza di arbitri, dobbiamo intervenire”. Parole del presidente del Comitato Regionale Marche Ivo Panichi alla luce dei riscontri avuti da Riccardo Piccioni, presidente del Comitato Regionale Arbitri Marche. “Il problema generale è la carenza di arbitri, sia a livello nazionale che regionale – entra nel merito il presidente Panichi -. Il problema specifico nelle Marche è la carenza di arbitri nelle partite in programma il sabato pomeriggio. Nel prossimo weekend partiranno i campionati provinciali, Terza Categoria e Juniores Provinciali. L’impegno richiesto sarà molto elevato, gli arbitri che abbiamo non sono sufficienti. Nelle altre regioni hanno lo stesso problema: in alcuni Comitati hanno eliminato i guardalinee dal campionato di Promozione e li hanno messi al servizio delle altre partite. Altri hanno deciso di spostare il giorno ufficiale di gara, a rotazione fra i vari gironi. Ieri ci siamo riuniti con il presidente degli arbitri Piccioni e con i delegati provinciali del nostro Comitato – seguita il presidente del Comitato Regionale Marche -. Abbiamo scelto di provare subito un contatto diretto con le società per provare a spostare alcune partite del sabato. Se questo primo passo darà i suoi frutti, allora avremo risolto il problema. Viceversa dovremo andare ad agire direttamente noi del Comitato”.
La questione è legata soprattutto a questa stagione. “Prima della pandemia – spiega Panichi – l’Aia aveva indetto i corsi e tanti arbitri erano pronti ad iniziare a dirigere le partite, cominciando come da prassi il percorso nei tornei giovanili per poi salire di categoria. Ma senza l’attività provinciale, stoppata dalla pandemia, questo passaggio è mancato e si avvierà solo ora”.
L’attenzione di Panichi si sposta poi sulla ripartenza del calcio marchigiano: “L’attività è ripresa o sta riprendendo al completo, questa è la notizia più bella. Come Comitato Marche siamo molto soddisfatti di aver confermato gli stessi organici pre-Covid. Nel calcio abbiamo registrato qualche calo di iscrizioni solo per quanto riguarda le squadre cadette giovanili. Ma se tutto il movimento è ripartito praticamente al completo, è merito – va detto e sottolineato – delle società e dei dirigenti, che nonostante la pandemia e tutto ciò che ne consegue in termini di impegno e di rispetto dei protocolli, si sono messi ancora una volta in gioco. A loro vanno l’applauso e il ringraziamento più grande”. A ruota Panichi aggiunge: “Qualche giorno fa sono stato sul campo di una società dilettantistica e ho visto il campo pieno, pieno di bambini. E’ stata una grande emozione, ma anche lo specchio di quanto importante sia il calcio per tutti noi e in particolare per i più giovani. Peraltro sento e vedo che le iscrizioni ai settori giovanili continuano a crescere in questi giorni”.
Quanto sopra vale anche per il Calcio a 5: “L’attività regionale è ripartita nelle settimane scorse con campionati e coppe, sia seniores che giovanili. Nel prossimo weekend inizieranno la Serie D e gli altri campionati. Anche nel futsal dei grandi, gli organici sono stati confermati rispetto al passato, mentre abbiamo avuto una contrazione delle squadre nei tornei giovanili. Essendo uno sport indoor, ciò era prevedibile e pressoché inevitabile”. Mentre per quanto riguarda il calcio femminile “il campionato avrà almeno 6 squadre iscritte, forse 8. Parliamo di un torneo che nelle Marche era appena ripartito prima del Covid dopo alcuni anni di assenza a livello regionale”.
Dopodiché il presidente regionale sposta l’attenzione su un tema a lui molto caro: “Prima del Covid avevamo avviato l’attività della Quarta Categoria. C’erano 7 squadre. Ora con le difficoltà del caso il movimento si sta riattivando. Domenica mi ha fatto molto piacere essere ospite a Monte San Giusto della neonata San Giusto Futsal Dream. Come testimonial d’eccezione c’era la marchigiana Assunta Legnante, medaglia d’argento nel lancio del peso alle recenti Paralimpiadi, a sottolineare l’importanza della nuova realtà”. E fuori dal campo cosa bolle in pentola? “La LND sta promuovendo l’attività di ESport, molto diffusa a livello europeo. Noi abbiamo comunicato questa attività alle società e vediamo se ci sarà risposta o meno”.
L’ultimo messaggio è una riflessione a voce alta: “La visita del presidente federale Gravina un mese fa ci ha dato ancora più spinta per l’avvio dell’attività di questa stagione. Ho colto l’occasione per esprimere al presidente la necessità di prendere piena coscienza di tutti i sacrifici che i dirigenti e le società sportive fanno per svolgere tutta l’attività, spesso senza un aiuto concreto da parte delle istituzioni. Questo è il punto: dobbiamo aiutare di più le società e i loro dirigenti, non possiamo e non dobbiamo assolutamente approfittare della loro passione”.
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